Boletus aemilii Barbier, 1915 è un fungo basidiomicete di taglia robusta, con colori simili a quelli del B. regius, ma con una zona rossastra più o meno estesa e senza reticolo sul gambo.
Dal latino aemilii = di Emilio.
5–20 cm, carnoso, convesso poi appianato, guancialiforme, con gibbosità irregolari.
Corti, decorrenti sul gambo, giallo-verdastri, viranti al verde-blu al tocco.
Piccoli, tondeggianti ma spesso di forma irregolare, concolori ai tubuli, viranti al verde-bluastro al tatto.
5-12 x 3-6, robusto, sodo, corto, negli esemplari giovani può presentarsi clavato, attenuato alla base negli esemplari adulti, giallastro ma con una marcata zona rossastra dovuta a sottili fioccosità.
Bianco giallastra, spessa, soda, al tatto vira leggermente all'azzurro.
Fungo simbionte, termofilo, acidofilo, cresce preferibilmente in boschi di castagno, nocciolo e leccio.
Non accertata, anche se probabilmente commestibile.
Alcuni autori considerano questa specie edule.
Secondo alcuni autori, come ad esempio Muñoz[1], considerano il B. aemilii come sinonimo di B. spretus, altri tengono separate le due entità tassonomiche, altri ancora, come Courtecuisse, ritengono invece, al contrario, che il B. spretus sia un sinonimo non prioritario.
Boletus aemilii Barbier, 1915 è un fungo basidiomicete di taglia robusta, con colori simili a quelli del B. regius, ma con una zona rossastra più o meno estesa e senza reticolo sul gambo.